Biancaneve

Mi raccomando: ricordatevi di non rivedere i classici Disney da adulti. Non fatelo. Sarà che si guardano con occhi diversi, sarà che sono miope, ma da vicino ci vedo bene. Stasera ho deciso di vedere Biancaneve. C’è lei, con gli occhi sognanti, che pulisce le scale circondata da piccioni. Che io dico: i piccioni scacazzano ovunque e spesso, solo una mente criminale poteva pensare di metterglieli intorno. Comunque. Dopo aver passato lo straccio sulle scale chissà quante volte (i piccioni erano davvero tanti), si reca al pozzo per prendere un altro secchio d’acqua (forse i piccioni avevamo mangiato pesante). Arrivata al pozzo svela ai pennuti un segreto: i desideri che si affidano al pozzo saranno esauditi se l’eco risponderà. Grazie al cazzo, che magia è mai, direte voi, ma fosse questo il problema, vi dico io. Insomma, la graziosa fanciulla inizia a cantare con la testa infilata nel pozzo e, guarda un po’, il pozzo le fa eco. Inizia questo duetto “Biancaneve/ Pozzo”, dove il contenuto è più o meno: “Fammi trovare l’amore, voglio un uomo, basta casi umani per pietà (no, quest’ultima parte mi sa che non c’era, è stato un riflesso pavloviano mio alle parole ‘amore’ e ‘uomo’). Mentre la ragazza canta a squarciagola questa cosa del “voglio un uomo, datemi un uomo, voglio l’amore!”, il culo vuole che proprio in quel preciso istante passi CASUALMENTE là, non dico un uomo qualsiasi, ma direttamente il principe Azzurro. Altro che i nostri “mainagioia”! Il principe non solo la sente cinguettare, ma quel che sente gli piace a tal punto che SBAM! si innamora.
Salta in piedi al cavallo bianco, scavalca il muro che lo separa da Biancaneve, la raggiunge al pozzo senza farsi accorgere e le si mette di spalle dicendole “Eccomi qui”. Adesso, io non so se il principe sia stato un po’ troppo intraprendente e posizionandosi alle terga della fanciulla glielo abbia, come si dice, appoggiato, fatto sta che questa deficiente di una principessa si spaventa (magari era solo felice di vederla, o magari si è resa conto del contrario, non lo sapremo mai, il signor Disney ha sempre mantenuto un certo riserbo sulla qualità delle parti intime dei principi azzurri) e corre via.
Ma porca miseria, sei lì che canti da tre ore che vuoi un uomo, arriva sto qua che oltre che uomo (ok, la calzamaglia blu avrebbe tratto in inganno chiunque, ma aveva l’attenuante che all’epoca era molto cool tra i principi delle favole) è pure un cazzo di principe azzurro, e tu scappi? Ma io nel pozzo te ce butterei, ci sono donne che vanno avanti da anni a desiderare un uomo, a te si materializza davanti un principe e fuggi via?
E così, dopo nemmeno mezz’ora di film, ci sono sti due deficienti che non sai chi dei due è più imbecille. Lui che solo sentendola cantare si innamora, che voglio vedere se al posto di Bianca si fosse trovato Arisa, cosa avrebbe fatto. Lei che appena il desiderio si fa realtà, invece di ubriacarsi e farsi una canna dalla gioia, scappa dentro al castello.
Quando poi lei ci ripensa, va in terrazzo, acciuffa un piccione per il collo, lo bacia e lo manda dal principe, ho avuto solo la forza di pigiare il tasto “stop”, mentre nel frattempo il piccione volava sulla faccia del principe e gli ficcava il becco in bocca limonandoselo, con la scusa del “mi manda quella lì”.


N.d.T. L’autrice è solo invidiosa della fortuna di Biancaneve, in realtà le piace eccome vedere i film Disney. Anzi, non smettete mai di guardarli, magari riuscite a crescere e diventare bambini.